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Condizioni Monetarie US mai così restrittive dalla crisi di mercato fine 2018, ma le aspettative di inflazione scendono.

Il nostro indicatore di Condizioni Monetarie continua a peggiorare, a causa di molteplici fattori come tassi brevi, tassi lunghi, dollaro e bilancio della FED : siamo a 0.36, un livello di restrizione record comparabile solo all’autunno 2018, epoca in cui la crisi dei mercati obbligò una FED molto hawkish a un drastico cambio di direzione.

1- Pilastro 1 – Crescita Economica

La discesa continua dei nostri indicatori momentum di crescita MMS segnala il rallentamento della crescita mondiale (pagina 2).

L’MMS Mondo è sceso da 45 in luglio a 39 attualmente (era a 55 a metà aprile), trainato verso il basso da PMI, fiducia dei consumatori e produzione industriale. L’MMS Zona Euro è a un livello record-basso, a 22 contro 65 a metà aprile: la situazione in Germania è la più preoccupante, con un MMS a 14. Anche gli USA accusano il colpo con un ribasso da 47 a 37: l’indicatore è più resiliente di quello della Zona Euro grazie alla fiducia dei consumatori. Solo la Cina è in controtendenza con un incremento del MMS a 48 contro 31 a fine luglio.

Le previsioni (Bloomberg Consensus) di crescita PIL mondiale 2023 continuano a scendere, a +2.5% attualmente. Le previsioni più recenti danno la Zona Euro 2023 a +0.3% e l’Italia a +0.4%.
La crescita 2023 è prevista anemica anche per gli USA (+0.9%), con un punto di domanda per la Cina che viene vista a +5.1% dopo un difficile 2022 a +3.4%.

 2- Pilastro 2 – Condizioni Monetarie

A pagina 3, il nostro indicatore di Condizioni Monetarie continua la sua discesa negli USA, a causa di molteplici fattori come i tassi brevi, i tassi lunghi, il dollaro e il bilancio della FED : siamo ormai a 0.36, un livello record-basso comparabile al dicembre 2018 di crisi dei mercati che obbligo’ la FED a un cambio di direzione.
In Zona Euro l’indice è crollato nello spazio di 2 mesi, da 0.88 in giugno a 0.50, trainato dai Tassi Reali e dal cambio dell’Euro (euro index).

L’indice di condizioni monetarie è in leggera discesa in Cina, ma resta ad un livello di 0.65 che indica una reflazione pronunciata rispetto alla sua propria serie storica.

Le anticipazioni di inflazione USA a lungo termine (5 anni) sono in calo forte sui 3 mesi (2.1% previsto, -12% su 3 mesi), così come sulle scadenze più corte (2.5% previsto, – 30% su 3 mesi): nonostante le brutte sorprese su Core CPI in agosto, il mercato non crede a un’inflazione duratura. La previsione di recessione 2023 è sempre più forte negli USA, con lo spread dei tassi 2-10 anni a -40 punti, in discesa di 50 punti sui 3 mesi. I tassi reali 10Y US hanno subito uno choc al rialzo di 100 punti sull’ultimo mese, con chiare conseguenze sulla correzione Equity che è stata del – 8% in USA e del -7% in Europa.

 3- Pilastro 3 – Valorizzazioni

Il consensus sulle stime EPS 2023 comincia a scendere : l’EPS 2022 stimato sul S&P500 è a 222$, in crescita del 8% su 22 : per lo Stoxx600 l’EPS 2023 è a 36€, +3% su 22. I multipli PER forward 12 mesi si sono molto abbassati : 10 in Zona Euro e 15 per il mercato US, i multipli sono bassi ma con degli EPS al denominatore ancora elevati.

 4- Pilastro 4 – Dinamica dei Mercati

Dal punto di vista tecnico, guardiamo i nostri “semafori” a pagina 5. Il Bear Market sta travolgendo tutti i supporti sul suo passaggio. Tutti i settori che siano Value o Growth sono ormai sotto la media mobile 50 e 200, con l’eccezione di Industrial Goods.

I tassi 5 e 10 anni USA e Germania sono ormai lontanissimi dalle MM50 e 200, segno di un vero e proprio “Regime Shift” sui tassi.