Non si ferma la discesa dei nostri indicatori momentum di crescita MMS, che segnalano il continuo rallentamento della crescita mondiale (pagina 2). L’MMS Mondo è sceso da 35 a 31 nell’ultimo mese (era a 55 a metà aprile), trainato verso il basso da PMI, fiducia dei consumatori e produzione industriale. In Europa la Germania e il UK rallentano più di tutti, con livelli di MMS comparabili solo allo shock CoVid 2020 e alla recessione 2009.
1- Pilastro 1 – Crescita Economica
Non si ferma la discesa dei nostri indicatori momentum di crescita MMS, che segnalano il continuo rallentamento della crescita mondiale (pagina 2). L’MMS Mondo è sceso da 35 a 31 nell’ultimo mese (era a 55 a metà aprile), trainato verso il basso da PMI, fiducia dei consumatori e produzione industriale. In Europa la Germania e il UK rallentano più di tutti, con livelli di MMS comparabili solo allo shock CoVid 2020 e alla recessione 2009. Italia, Francia, Spagna rallentano ma su livelli storicamente superiori alle recessioni 2009 e 2012. L’MMS dell’Italia è sostenuto positivamente dalle vendite al dettaglio e da un livello di disoccupazione comparativamente basso al 7.8%. Gli USA hanno subito in un mese un ribasso fortissimo da 30 a 21 : erano a 37 fine ottobre e questo dà un’immagine del freno della FED. La Cina è scesa da 43 a 34 in un mese, con una grande volatilità nel 2022 tra alti a 50 e bassi a 30. Le previsioni (Bloomberg Consensus) di crescita PIL mondiale 2023 continuano a scendere, da +2.5% fine ottobre a 2.2%. Le previsioni più recenti danno la Zona Euro 2023 a – 0.1%, e l’Italia a -0.1%. La crescita 2023 è prevista quasi nulla anche per gli USA (+0.4% in discesa da +0.9% in ottobre), e al +4.9% per la Cina dopo un difficile 2022 a +3.3%.
2- Pilastro 2 – Condizioni Monetarie
A pagina 3, il nostro indicatore di Condizioni Monetarie continua la sua discesa negli USA, a causa di molteplici fattori come i tassi brevi, i tassi lunghi, il dollaro e il bilancio della FED : siamo a 0.31 (0.33 un mese fa), un livello record-basso comparabile al dicembre 2018 di crisi dei mercati che obbligo’ la FED a un cambio di direzione. In Zona Euro l’indice è sceso fortemente nello spazio di 2 mesi, da 0.88 in giugno a 0.39, trainato dai Tassi Reali e dal cambio dell’Euro (euro index). Grande volatilità invece in Cina, con un indice che si degrada da 0.70 a 0.50 sul mese dopo un forte rimbalzo in novembre : come per l’indicatore della crescita, l’alternanza di lockdown e crisi immobiliare, e rilanci fiscali e monetari danno una situazione poco leggibile delle statistiche in Cina. Le anticipazioni di inflazione USA a 5 anni sono stabili a 2.6%, mentre sono in forte calo sulle scadenze più corte (2.6% previsto, -13% sul mese). La previsione di recessione 2023 è sempre più forte negli USA, con lo spread dei tassi 2-10 anni a -68 punti (era a -40 un fine ottobre). I tassi reali 5 e 10 anni US sono positivi a +1.3%, ma sono scesi di 15bp sull’ultimo mese.
3- Pilastro 3 – Valorizzazioni
Il consensus sulle stime degli Utili 2023 scende, ma con grande ritardo sulle previsioni Macro: l’EPS 23 S&P500 è a 236$, il che rappresenterebbe una crescita del 6% su 22: per lo Stoxx600 l’EPS 23 è a 35.6€, +2% su 22. I multipli PER forward 12 mesi di 12 in Zona Euro e di 17 per il mercato US, sono bassi (sotto 2 standard deviations sulla serie storica 20 anni) ma con degli EPS al denominatore ancora elevati.
4- Pilastro 4 – Dinamica dei Mercati
Dal punto di vista tecnico, guardiamo i nostri “semafori” a pagina 5. Il rimbalzo degli indici sull’ultimo mese ha riportato la metà dei settori Value sopra la media mobile 50 giorni. I tassi 5 e 10 anni USA e Germania sono lontanissimi dalle MM50 e 200, riflesso dello storico cambio di mondo sui tassi che ha rappresentato l’anno 2022