Crescita in frenata, condizioni monetarie sempre più stringenti.

19 Dicembre 2022

Non si ferma la discesa dei nostri indicatori momentum di crescita MMS, che segnalano il continuo rallentamento della crescita mondiale (pagina 2). L’MMS Mondo è sceso da 35 a 31 nell’ultimo mese (era a 55 a metà aprile), trainato verso il basso da PMI, fiducia dei consumatori e produzione industriale. In Europa la Germania e il UK rallentano più di tutti, con livelli di MMS comparabili solo allo shock CoVid 2020 e alla recessione 2009.

1- Pilastro 1 – Crescita Economica

Non si ferma la discesa dei nostri indicatori momentum di crescita MMS, che segnalano il continuo rallentamento della crescita mondiale (pagina 2). L’MMS Mondo è sceso da 35 a 31 nell’ultimo mese (era a 55 a metà aprile), trainato verso il basso da PMI, fiducia dei consumatori e produzione industriale. In Europa la Germania e il UK rallentano più di tutti, con livelli di MMS comparabili solo allo shock CoVid 2020 e alla recessione 2009. Italia, Francia, Spagna rallentano ma su livelli storicamente superiori alle recessioni 2009 e 2012. L’MMS dell’Italia è sostenuto positivamente dalle vendite al dettaglio e da un livello di disoccupazione comparativamente basso al 7.8%. Gli USA hanno subito in un mese un ribasso fortissimo da 30 a 21 : erano a 37 fine ottobre e questo dà un’immagine del freno della FED. La Cina è scesa da 43 a 34 in un mese, con una grande volatilità nel 2022 tra alti a 50 e bassi a 30. Le previsioni (Bloomberg Consensus) di crescita PIL mondiale 2023 continuano a scendere, da +2.5% fine ottobre a 2.2%. Le previsioni più recenti danno la Zona Euro 2023 a – 0.1%, e l’Italia a -0.1%. La crescita 2023 è prevista quasi nulla anche per gli USA (+0.4% in discesa da +0.9% in ottobre), e al +4.9% per la Cina dopo un difficile 2022 a +3.3%.

 2- Pilastro 2 – Condizioni Monetarie

A pagina 3, il nostro indicatore di Condizioni Monetarie continua la sua discesa negli USA, a causa di molteplici fattori come i tassi brevi, i tassi lunghi, il dollaro e il bilancio della FED : siamo a 0.31 (0.33 un mese fa), un livello record-basso comparabile al dicembre 2018 di crisi dei mercati che obbligo’ la FED a un cambio di direzione. In Zona Euro l’indice è sceso fortemente  nello spazio di 2 mesi, da 0.88 in giugno a 0.39, trainato dai Tassi Reali e dal cambio dell’Euro (euro index). Grande volatilità invece in Cina, con un indice che si degrada da 0.70 a 0.50 sul mese dopo un forte rimbalzo in novembre : come per l’indicatore della crescita, l’alternanza di lockdown e crisi immobiliare, e rilanci fiscali e monetari danno una situazione poco leggibile delle statistiche in Cina. Le anticipazioni di inflazione USA a 5 anni sono stabili a 2.6%, mentre sono in forte calo sulle scadenze più corte (2.6% previsto, -13% sul mese). La previsione di recessione 2023 è sempre più forte negli USA, con lo spread dei tassi 2-10 anni a -68 punti (era a -40 un fine ottobre). I tassi reali 5 e 10 anni US sono positivi a +1.3%, ma sono scesi di 15bp sull’ultimo mese.

 3- Pilastro 3 – Valorizzazioni

Il consensus sulle stime degli Utili 2023 scende, ma con grande ritardo sulle previsioni Macro: l’EPS 23 S&P500 è a 236$, il che rappresenterebbe una crescita del 6% su 22: per lo Stoxx600 l’EPS 23 è a 35.6€, +2% su 22. I multipli PER forward 12 mesi di 12 in Zona Euro e di 17 per il mercato US, sono bassi (sotto 2 standard deviations sulla serie storica 20 anni) ma con degli EPS al denominatore ancora elevati.

 4- Pilastro 4 – Dinamica dei Mercati

Dal punto di vista tecnico, guardiamo i nostri “semafori” a pagina 5. Il rimbalzo degli indici sull’ultimo mese ha riportato la metà dei settori Value sopra la media mobile 50 giorni.  I tassi 5 e 10 anni USA e Germania sono lontanissimi dalle MM50 e 200, riflesso dello storico cambio di mondo sui tassi che ha rappresentato l’anno 2022