Elezioni Americane: Trump non ha ancora vinto, pensiamo a tutti gli scenari
Oltre agli eventi cinesi, onnipresenti sui media da 1 mese a questa parte, le elezioni americane sono un tema focale di questo inizio del 2020. I mercati puntano con decisione a una rielezione di Trump, ma stupisce il fatto che non sia affatto “prezzato” il rischio di una vittoria Democratica, in particolare con un candidato ostile a Wall Street.
LCapire quale candidato Democratico andrà a sfidare Trump in novembre é ancora complicato : possiamo classificare i candidati in 3 poli in funzione dei loro programmi.
– Un polo centrista, di stampo “New Democrats”, erede di Bill Clinton e Obama con i candidati Biden, Buttigieg, Klobuchar, – Un polo social-democratico di stampo Rooseveltiano e interventista con Warren – Un polo radicale con soluzioni spesso “anti-capitaliste” con Sanders, supportato dalla giovane guardia del Congresso americano, con Alessandria Ocasio-Cortez, Ilhan Omar o Rashida Tlaib. Le differenze di programma sono enormi, dalla continuità pro-establishment di un Biden a un Sanders che intende smantellare le GAFA e interdire i Buy-Backs sulle Azioni.
Tutti gli eventi sono a favore di Trump in questo momento e questo rende i mercati e gli osservatori “overconfident” sull’ipotesi di una sua rielezione il 3 novembre. L’organizzazione caotica del caucus dell’Iowa non é stata certo una buona partenza per i Democratici e ha confermato la dispersione dell’elettorato: i tassi dei bookmakers per Trump all’indomani del caucus dell’Iowa sono passate dal 2/1 all’1,7/1. Gli indicatori economici sono un altro conforto di grande peso: monthly payrolls di gennaio a 225k, aumento degli stipendi mensili del 3.1%, l’economia US continua a crescere a un ritmo invidiabile, come dimostrato dal nostro indicatore di Momento economico MMS,
L’indicatore di momentum economico americano al suo picco più alto da un anno
Sources : Montpensier Finance / Bloomberg au al 5 Febbraio 2020
Anche la sequenza azzardata cominciata con l’eliminazione del Generale Souleimani si é rivelata favorevole a Trump grazie alla risposta moderata dell’Iran messo in difficoltà dall’errore di abbattimento dell’aereo civile Ucraino. La sua politica fiscale molto aggressiva, che aggrava il disavanzo del bilancio federale al 5% del PIL, a oltre $ 1 trilione nel 2020, beneficia dell’approccio monetario accomodante della Fed e degli acquisti massicci di TBonds. Jerome Powell sembra essersi davvero mutato in colomba, con una probabilità in forte crescita di almeno un taglio di tassi nel 2020.
che si assesta a un alto livello di 57. Il tasso di disoccupazione ha toccato la soglia più bassa degli ultimi 50 anni e anche il deficit commerciale tende a ridursi. L’indice di popolarità di Trump al 49% secondo l’ultimo sondaggio Gallup, è al picco della sua presidenza e le difficoltà della Cina confortano nell’opinione pubblica la sua strategia di confronto. Anche la sequenza azzardata cominciata con l’eliminazione del Generale Souleimani si é rivelata favorevole a Trump grazie alla risposta moderata dell’Iran messo in difficoltà dall’errore di abbattimento dell’aereo civile Ucraino. La sua politica fiscale molto aggressiva, che aggrava il disavanzo del bilancio federale al 5% del PIL, a oltre $ 1 trilione nel 2020, beneficia dell’approccio monetario accomodante della Fed e degli acquisti massicci di TBonds. Jerome Powell sembra essersi davvero mutato in colomba, con una probabilità in forte crescita di almeno un taglio di tassi nel 2020.
nostro indicatore MMS delle condizioni monetarie americane é ripassato su numeri di “espansione” per la prima volta dalla fine del 2014!
Sources : Montpensier Finance / Bloomberg au al 5 Febbraio 2020
Il tema degli elettori indipendenti, che costituiscono una sacca elettorale importante e non s’identificano a nessun grande partito, é sempre essenziale nelle elezioni presidenziali. Sono in effetti gli elettori che si sono astenuti o hanno votato Trump nel 2016. Questi voti potranno decidere i famosi “Swing States” che decidono l’elezione : Michigan, Wisconsin, Pennsylvania, Florida e Arizona, gli Stati dove la differenza nel 2016 tra Trump e Clinton era inferiore al 2%. Dato che gli elettori ci hanno abituato a sorprese epocali (Brexit, Trump 2016), e che i modelli di previsione sono sconvolti dalle logiche del BigData e dalla velocità dei Social Networks, cerchiamo di immaginare uno scenario di vittoria Democratica, a partire da 2 elementi. -La situazione nei famosi “Swing States”, in particolare negli Stati nord-orientali, altamente industriali, non é florea come sulle coste orientali e occidentali. -Gli eccessi dell’attuale presidente rimangono un immancabile fonte di mobilitazione degli elettori a lui avversi, a differenza del 2016, dove i sostenitori di Hillary Clinton avevano considerato la partecipazione al voto con più leggerezza. E per riflessione, un’ultima notizia appena pervenuta : Michael Bloomberg é dato a 15% a livello nazionale nell’ultimo sondaggio di Quinnipiac Polls.