La polarizzazione sempre più forte della società americana diventa un fattore di incertezza sulla crescita economica, con l’avvicinarsi delle elezioni mid-term US 2022.
Il 20 gennaio 2021 Joe Biden ha iniziato il suo mandato come 46mo Presidente degli Stati Uniti con un’importante promessa pochi giorni dopo l’invasione del Campidoglio da parte dei sostenitori di Trump: riconciliare gli americani e promuovere una pratica del dialogo e della ricerca di compromessi con l’obiettivo di ritrovare un funzionamento corretto delle Istituzioni.
Un anno dopo, mentre l’indice di popolarità del presidente è crollato a un minimo storico 42%, Democratici e Repubblicani si sono mostrati incapaci di generare posizioni comuni, tranne per designare La Cina come rivale strategico numero uno. Le istituzioni del Paese, progettate per generare “maggioranze progettuali” bipartisan con l’avanzare della legislatura, sono riuscite a votare solo 2 pacchetti legislativi : il sistema di sostegno finanziario alle famiglie in difficoltà nel primo trimestre 2021, e il pacchetto “infrastrutture” (strade, ponti, reti elettriche e informatiche) del Piano “Build Back Better”, ampiamente sostenuto dalla popolazione del Paese, che ha convinto alcuni repubblicani al Senato e alla Camera, rendendo così possibile l’approvazione di questo piano da 1,2 trilioni di dollari.
Ma questi due successi non possono nascondere i tanti blocchi che testimoniano il divario crescente tra i due partiti e anche all’interno del Partito Democratico: solo due repubblicani – Adam Kinzinger e Liz Cheney – hanno accettato di partecipare all’inchiesta della commissione sui fatti del 6 gennaio a Capitol Hill, il pacchetto di Investimenti Sociali del Build Back Better è bloccato al Senato da Joe Manchin, il senatore democratico del West Virginia, e anche il disegno di legge per rendere il voto più accessibile alle comunità più fragili (periferie urbane) è stato bloccato dai repubblicani e dalla senatrice Democratica Kyrsten Sinema. La riforma della procedura di “filibustering” (una tecnica di ostruzione parlamentare che ha un peso enorme sul blocco delle istituzioni) è stata anch’essa impedita dai repubblicani col concorso di Manchin e Sinema.
Il principale rischio di trasmissione del problema politico all’economia viene dalla Politica Fiscale : il deficit di bilancio che é stato del -18% del PIL nel 2021, potrebbe crollare al 10% o addirittura all’8% del PIL nel 2022 se non verranno votate nuove misure fiscali espansive : uno schock fiscale negativo dell’8% / 10% del PIL sarebbe énorme, e potrebbe mandare gli Stati Uniti in recessione in un contesto di FED restrittiva.
A questo proposito, il nostro indicatore proprietario di momentum di crescita (MMS) per gli USA é in forte discesa da Settembre 2021.
Fonti: Montpensier Finance / Bloomberg al 31/01/2022
Il quadro potrebbe peggiorare se le elezioni Mid-Term di novembre fossero vinte dai Repubblicani.
Questo scenario è molto probabile: storicamente dal 1934, solo tre presidenti in carica hanno vinto elezioni di metà mandato : Roosevelt nel 1934, Clinton nel 1998 e Georges W Bush nel 2002. Gli attuali 5 seggi di maggioranza Democratica alla Camera e la parità dei seggi al Senato potrebbero invertirsi con facilità.
Ciò renderebbe impossibile perseguire i piani di recupero del grande Piano “Build Back Better”, e l’elaborazione bi-partisan di un grande piano di investimenti ci sembra un miraggio : lo shock fiscale diventerebbe allora lo scenario centrale. A più lungo termine c’é sempre la partita annosa e ricorrente del finanziamento dell’amministrazione americana tramite l’indebitamento che sarà in gioco nei primi mesi del 2023. Il tetto del debito degli Stati Uniti è infatti di competenza del Parlamento. A dicembre 2021 è stato portato, dopo una lunga battaglia interna al Partito Democratico, a 31.400 miliardi di dollari, consentendo in teoria al Tesoro americano di autofinanziarsi fino all’inizio del 2023. Vista l’asprezza dei dibattiti intorno alla necessità di perseguire un bilancio attivo il sostegno all’economia americana, e soprattutto la voglia di vendetta dei repubblicani infiammata da Donald Trump in attesa delle elezioni del 2024, un incidente di bilancio non puo’ essere escluso.