Desiderosa di sfruttare le attuali opportunità di mercato, la società di gestione Montpensier Finance ha recentemente arricchito la sua offerta nel segmento delle obbligazioni convertibili con un fondo a scadenza, M International Convertible 2028. Facciamo il punto sull’approccio di gestione con uno dei gestori, Julien Coulouarn.
Quali ragioni vi hanno spinto a lanciare un fondo datato sulle obbligazioni convertibili?
Ci troviamo attualmente in un contesto di mercato molto particolare. Il 2022 è stato caratterizzato da un rialzo dei tassi e degli spread di credito e, parallelamente, da uno sgonfiamento della bolla su molti valori “di ultra-crescita”. Conseguenza: l’universo delle obbligazioni convertibili oggi include una grande proporzione di convertibili a profilo di credito. Il valore opzionale incorporato è diventato molto basso a causa del calo delle azioni sottostanti. Da un punto di vista tecnico, queste obbligazioni convertibili a profilo di credito si avvicinano alle obbligazioni tradizionali e presentano un rendimento attuariale allettante.
Ci è quindi sembrato opportuno sfruttare questo contesto per proporre un fondo a scadenza sull’universo globale delle obbligazioni convertibili, M International Convertible 2028. La commercializzazione è aperta per una durata di 6 mesi a partire dalla data di lancio, il 23 maggio scorso, e potrebbe eventualmente essere prolungata dello stesso periodo in base alle condizioni di mercato.
A quali tipi di investitori si rivolge?
Questo nuovo fondo, che si rivolge alle obbligazioni convertibili a profilo di credito, si distingue dai nostri fondi preesistenti, che selezionano invece una quota di obbligazioni convertibili a profilo misto, permettendo di beneficiare pienamente della convessità dell’opzione incorporata.
M International Convertible 2028, SRI 3* viene quindi a completare la nostra gamma, con l’obiettivo di offrire agli investitori un complemento di allocazione nel contesto di un comparto obbligazionario tradizionale.
Essendo l’universo d’investimento globale, con oltre la metà dell’attivo investito negli Stati Uniti, questo fondo può offrire un asse di diversificazione interessante dal punto di vista geografico, con copertura dal rischio di cambio.
Quali sono i vantaggi delle obbligazioni convertibili?
Riteniamo che siano complementari e diversificanti rispetto a un investimento in obbligazioni high yield. Gli emittenti non sono infatti gli stessi, appartengono spesso a settori differenti e il tasso di default è storicamente inferiore a quello del segmento high yield. Inoltre, permettono l’accesso a prezzi di mercato molto scontati rispetto al prezzo di rimborso e la loro duration è più breve di quella del mercato high yield, con una minore sensibilità agli effetti dei rialzi dei tassi.
Va inoltre precisato che queste obbligazioni convertibili sono corredate di clausole interessanti; per esempio, la clausola del put detentore, che permette un rimborso alla pari in caso di operazioni sul capitale, e quindi un rapido ritorno sull’investimento.
Infine, se la loro componente opzionale è oggi debole, riteniamo che potrebbe essere rivalutata in caso di apprezzamento del sottostante.
Come è costruito il portafoglio?
Come per gli altri fondi obbligazionari convertibili interni, il processo di gestione integra una dimensione ESG (il fondo è classificato articolo 8 secondo la normativa SFDR) e combina uno scoring quantitativo (scoring di credito, azionario, ESG, volatilità implicita e liquidità) e un’analisi qualitativa (fondamentali azionari, di credito; caratteristiche tecniche dell’emissione; clausole del prospetto).
Il portafoglio è ben diversificato su 80 emissioni**, la cui scadenza è distribuita principalmente tra 3 e 5 anni, con scadenza del fondo fissata a fine 2028. Una parte significativa del fondo è esposta alla tecnologia e ai consumi discrezionali con una prospettiva tecnologica (pari al 20% ciascuno dei due settori). Questa esposizione avviene attraverso emittenti in forte crescita. Le loro strutture di debito sono relativamente semplici e leggere: queste giovani società si sono finanziate attraverso private equity, IPO e poi obbligazioni convertibili piuttosto che facendo ricorso a prestiti bancari o emissioni obbligazionarie tradizionali. I loro conti economici sono spesso abbastanza flessibili: i costi sono in buona parte costituiti da sviluppo commerciale e marketing che possono essere modulati in base all’ambiente economico.
A titolo indicativo, la media dei rendimenti attuariali delle obbligazioni in portafoglio raggiunge attualmente il 6,72%**.
*Indicatore sintetico di rischio – su una scala da 1: rischio minimo a 7: rischio massimo.
**dato al 4 settembre 2023.
Comunicazione pubblicitaria: La decisione di investire tiene conto di tutte le caratteristiche, obiettivi e rischi del fondo comune d’investimento. Leggere attentamente il prospetto informativo, il KID e il documento precontrattuale SFDR prima di qualsiasi investimento. Il fondo comune d’investimento presenta in particolare un rischio di perdita di capitale.
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